di Marta Cristofanini
Domotica e integrazioni Iot
La domotica si è da sempre interessata all’automatizzazione tecnologica degli spazi domestici. L’obiettivo dichiarato è quello di migliorare l’ambiente in cui viviamo, rendendolo sensibile alle nostre necessità e previdente rispetto ai potenziali rischi che vi corriamo (secondo i dati ISTAT più recenti, sono circa 3 milioni le vittime annuali degli infortuni domestici). Le categorie più esposte sono quelle più fragili (anziani, bambini, disabili), oltre a coloro che svolgono lavori domestici per più tempo al giorno, anche a livello professionale (per la maggior parte, donne impegnate in compiti di assistenza).
Grazie all’introduzione delle funzionalità IoT (Internet of Things), la casa è sempre più intelligente, e sempre più “in ascolto”: tramite la connessione Internet infatti, gli oggetti (elettrodomestici, televisioni, perfino porte e sportelli!) sono potenzialmente connettibili, e in grado di scambiarsi informazioni tra di loro. Informazioni che possono riguardare lo stato della casa e/o quello della persona che lo abita, facendo sì che gli interventi e i suggerimenti vocali risultino altamente personalizzati.
Rischi e pericoli domestici
Ma quali sono i rischi domestici in agguato, soprattutto per persone affette da disabilità visiva?
Partiamo dal presupposto innanzitutto che spesso la casa deve essere riorganizzata in modo da eliminare o almeno ridurre ostacoli fisici: l’accessibilità è un valore fondamentale con regole e principi ben definiti, che anche le soluzioni domotiche più tecnologiche sono tenute a seguire. La disposizione del mobilio e l’eventuale segnalazione di irregolarità e anomalie (ad esempio, uno scalino o una sporgenza) servono a ridurre la fatica e il potenziale disagio.
Luci...smart
La stessa cosa avviene con la disposizione e la regolazione delle luci, fonte di grande aiuto ma anche di grande fastidio. A seconda dell’attività svolta, l’intensità della luce può avere un ruolo cruciale: leggere, cucinare o avere dei riferimenti per spostarsi da una stanza all’altra sono attività ben diverse, che hanno bisogno di modulazioni differenti.
Stanze con attività ad alto rischio
La cucina è una stanza considerata rischiosa, con un alto tasso d’infortuni domestici, soprattutto per la presenza di grandi elettrodomestici: lasciare il frigo aperto e/o il forno acceso, oltre al rincaro della bolletta, può causare spiacevoli incidenti. I fornelli anche sono percepiti come luogo a rischio (può accadere di dimenticarseli accesi o di non riuscire a regolarli a dovere). La quantità di oggetti anche che vengono presi e spostati di posto può provocare ansia e disagio nelle persone con disabilità visiva.
Il bagno è un altro luogo potenzialmente pericoloso, dove avvengono numerosi incidenti, come nel caso delle cadute notturne o durante l’utilizzo della doccia/vasca da bagno. Qui naturalmente l’illuminazione e la presenza di numerosi punti d’appoggio e sostegno possono fare la differenza.
Letture difficili
Un’altra difficoltà è rappresentata dalla lettura dei contatori e del termostato, a causa delle scritte piccole e/o di una cattiva usabilità, dove non vengono facilitate l’interazione e le eventuali modifiche che si desiderano apportare.
Porte aperte, e come evitarle
Un altro dettaglio da non sottovalutare sono le porte d’ingresso: rimanendo inavvertitamente aperte, espongono la persona a un elevato rischio d’infrazione.
Un aiuto fondamentale per l’autonomia e la sicurezza
In queste e altre situazioni, le nuove tecnologie Iot possono trasformare una semplice casa in una casa intelligente, e parlante! Collegando infatti le diverse funzionalità ad appositi smart speaker, è possibile dare una vera e propria voce all’ambiente domestico, e creare così un dialogo sempre aggiornato sullo stato di sicurezza della casa.
La persona può affidare le proprie richieste all’assistente virtuale vocalmente (come la lettura dei propri consumi ad esempio, o trascrizioni di promemoria e reminder di vario tipo); allo stesso modo potrebbe chiedere di regolare le fonti luminose a proprio piacimento. Inoltre, in caso di situazioni emergenziali (frigo aperto, forno rimasto acceso, qualità sospetta dell’aria, la porta rimasta aperta, una caduta o un incidente) i dispositivi IoT sono in grado di notificare attivamente il problema, e contattare in caso chi di dovere (famigliari o caregiver).
Una smart home “in ascolto” rende la persona fragile più autonoma e più sicura, permettendole di non sacrificare la propria intimità senza tuttavia rinunciare all’indipendenza e alla tranquillità d’animo.